Telecom. Presentato ai sindacati il piano sul personale. Uscite volontarie, pre-pensionamento, esodo incentivato per l'azienda più importante delle Telecomunicazioni

di redazione 18/01/2018 ECONOMIA E WELFARE
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Un massimo di 7.500 uscite volontarie e duemila assunzioni a fronte di solidarietà espansiva. E' il piano, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, che la Telecom ha presentato ai rappresentanti dei lavoratori. In particolare si prevedono 4.000 uscite in prepensionamento, elevabili a 5.000 in base all'articolo 4 della legge Fornero, per i dipendenti che hanno maturato i requisiti entro la fine di quest’anno. Altri 2.500 dipendenti, come indicazione massima, sono previsti come esodi incentivati, uno strumento che sarà proposto a tutto il personale. Il gruppo inoltre prevede 2.000 assunzioni a fronte di una solidarietà espansiva (cioè finalizzata alle assunzioni) di circa 20 minuti al giorno che coinvolgerebbe tutti i dipendenti.

La proposta che l'azienda ha presentato oggi ai sindacati, secondo gli analisti dovrebbe essere supportata da 550-700 milioni di risorse con cui incentivare gli esodi volontari, che in buona parte verrebbero accantonate già nel bilancio 2017, e che a regime dovrebbero permettere risparmi dei costi per 400 milioni di euro.

Gli analisti si domandano se a fronte di questo nuovo piano di tagli Telecom riuscirà a rispettare l'obiettivo del vecchio piano, confermato a settembre, di chiudere il 2018 con un rapporto tra debito e margine lordo inferiore a 2,7 volte, un risultato che le permetterebbe di riconquistare la pagella della agenzie di rating, che oggi valutato il debito del gruppo alla stregua di "spazzatura" (BB+, seppur con outlook positivo). La ristrutturazione dovrebbe essere parte del nuovo piano industriale che il neo-amministratore delegato Amos Genish presenterà al cda e alla comunità finanziaria il prossimo 6 marzo.

Nei primi nove mesi del 2017, ultimo dato disponibile, i costi del personale di Telecom Italia a livello domestico erano pari a 1.937 milioni di euro con una diminuzione di 109 milioni di euro. A fine giungo invece, il personale della attività domestiche core era pari a 50.307 unità, contro i 50.527 del giugno 2016, in calo di 220 unità, pertanto l'uscita di altri 7.500 dipendenti si tradurrebbe in un 15% in meno dell'organico del gruppo.


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